La sicurezza ambientale e quella alimentare sono due temi fortemente collegati soprattutto per l’attenzione nel realizzare un mondo sempre più sostenibile, come previsto dall’Agenda 2030. L’urgenza di rendere questa relazione equilibrata è fondamentale se si pensa a quanti alimenti viaggiano tutti giorni, non solo sullo stesso territorio italiano, ma anche dall’estero verso l’Italia. Questa “circolazione” necessita che sul cibo vengano fatti dei trattamenti con particolari sostanze chimiche al fine di evitare che gli alimenti deperiscono. Questi “prodotti” (tra cui cromo, nichel, manganese, formaldeide) a contatto con il cibo sono molto pericolosi sia per la salute di colui del consumatore sia per l’ambiente. Oltre all’utilizzo di sostanze bisogna tener conto dell’utilizzo dei MOCA (Materiali e Oggetti destinati a venire a Contatto con gli Alimenti), pensiamo ai contenitori in plastica, che sono parte integrante della filiera e devono essere conformi alla normativa in materia di sicurezza alimentare al fine di rispettare i principi e criteri previsti dal legislatore. Infatti, l’uso di sostanze e materiali per gli alimenti sono potenzialmente dannose perché tossiche, per evitare che provochino danni devono necessariamente essere conformi alla normativa agroalimentare. Proprio per ridurre fenomeni di contaminazione, da qualche anno la Coldiretti ha portato avanti campagne di sensibilizzazione e sostenuto incontri per educare i consumatori verso scelte alimentari consapevoli, indirizzate verso la salubrità e genuinità del cibo, meglio se a km zero, nel rispetto della natura e avendo cura della biodiversità.
Per garantire che effettivamente la sostenibilità a cui l’Europa tende con la sua Agenda venga raggiunta è necessario che vi siano sempre più professionisti del settore che conoscano e sappiano applicare appieno il diritto agroalimentare e i suoi complessi meccanismi di interazione tra normativa nazionale, dell’Unione europea e internazionale. Ciò è possibile attraverso una formazione post laurea che si focalizzi su quelle che sono le tematiche riguardanti la sicurezza agroalimentare e sicurezza ambientale, pensiamo ad un master specifico sulla sicurezza alimentare. Percorsi come questi possono essere conseguiti mediante un dipartimento che si avvalga della metodologia tradizionale o della metodologia didattica e-learning come quella offerta dall’Università Telematica Niccolò Cusano.
Possedere le adeguate conoscenze e competenze in materia di sicurezza alimentare e sicurezza ambientale è fondamentale per comprendere quanto sia importante il consumo di cibo sano a livello nutrizionale pur mantenendo un basso impatto ambientale. Pertanto bisognerebbe agire per garantire un uso moderato di risorse idriche, basse emissioni di carbonio e azoto, ponendo attenzione alla biodiversità e all’ecosistema, favorendo la produzione di cibi locali con prezzi accessibili a tutti.
Dunque solo rafforzando la sicurezza alimentare si tutela anche la sicurezza ambientale. Basti pensare che ad oggi che negli ultimi 50 anni il consumo di acqua dolce sia più che triplicato, con un utilizzo di circa il 75% per irrigare campi. Da non sottovalutare sono gli effetti delle sostanze utilizzate sul cibo per garantire una conservazione più lunga, infatti, a seguito dell’utilizzo di erbicidi, fungicidi, insetticidi, antibiotici, ormoni l’inquinamento chimico è destinato ad aumentare. Insomma, quello a cui stiamo assistendo è un vero e proprio mix tossico che arriva sulle nostre tavole e distrugge l’ambiente.