La Villa Medicea di Castello, un gioiello da non perdere

it-001-fi-firenze-giardino-di-castelloTra le tante visite guidate a Firenze di cui si può beneficiare nel corso di un tour in Toscana, una tappa quasi obbligata è quella alla Villa Medicea di Castello, nei pressi del capoluogo. Si tratta di un edificio residenziale dal fascino suggestivo, anche per merito del giardino all’italiana da cui è affiancato: insomma, un complesso antico che lascia a bocca aperta chiunque abbia la fortuna di visitarlo e di ammirarlo da vicino, con un giardino che può essere paragonato a quello di Boboli. E il prestigio è confermato dal fatto che qui ha sede addirittura l’Accademia della Crusca dalla seconda metà del XVI secolo.

Vale la pena di ricordare che la villa non è aperta al pubblico, ma le visite guidate a Firenze permettono di passeggiare, invece, all’interno del giardino, che è di proprietà dello Stato. L’occasione è di quelle da non perdere, anche per la storia che caratterizza questo edificio: sorto nel Trecento, ha conquistato un rilievo particolare nel 1477, anno in cui è stato comprato dalla famiglia dei Medici, che scelse di valorizzare e di arricchire il complesso dotandolo di un gran numero di opere d’arte e capolavori. Per questa villa, per esempio, sono state realizzate La Nascita di Venere e La Primavera di Botticelli, su commissione di Lorenzo dei Medici. Questi dipinti, oggi, possono essere ammirati all’interno della Galleria degli Uffizi, a loro volta destinazione privilegiata della maggior parte delle visite guidate a Firenze.

Ma la storia della Villa Medicea di Castello è diventata ancora più interessante in occasione dell’arrivo di Cosimo I dei Medici, granduca che decise di trasformarla in una sede di rappresentanza politica maestosa ed elegante allo scopo di celebrare e mettere in risalto la grandezza e l’importanza della sua famiglia. Subentra, a questo punto della storia, un nome molto importante come quello di Giorgio Vasari, a cui venne affidata la ristrutturazione del complesso; la creazione del giardino all’italiana, invece, fu commissionata a Niccolò Tribolo.

E allora vale la pena di scoprire più da vicino questo giardino, voluto nel 1538 da Cosimo I: si tratta di uno dei primi esempi di giardini di questo tipo – i giardini all’italiana, appunto – e in effetti questo è stato lo spunto e la fonte di ispirazione per il Giardino di Boboli. In un primo momento era caratterizzato da una forma geometrica piuttosto semplice, con tre terrazzamenti: in seguito, con il passare degli anni, complice l’avvento di proprietari diversi, è andato incontro a varie modifiche, che non di rado hanno comportato anche l’inserimento di opere d’arte caratteristiche del Manierismo, tra le quali la Grotta degli Animali. Sono ben sedici le aiuole quadrate che formano la prima terrazza, che presenta al centro delle sculture classiche che circondano la Fontana di Ercole e Anteo realizzata da Bartolomeo Ammannati. Nella seconda terrazza c’è, invece, il Giardino degli Agrumi, che propone più di cinquecento piante di agrumi e la già citata Grotta degli Animali, con tre vasche davvero stupende.