Il futuro della stampa digitale è green

Perchè il futuro della stampa digitale è green?

Il futuro della stampa digitale è green perchè siamo in un’epoca dove le soluzioni e le tecnologie per lavorare in modo ecosostenibile tagliano i costi e rispettano l’ambiente.

Da una recente ricerca del settore risulta che oltre il 30% delle aziende in Europa, punta sulla stampa dei documenti incrementare il proprio business. Ciò a dimostrazione di come il consumo di carta e la gestione dei documenti, siano ancora una voce importante, soprattutto in termini di impatti, sui processi e sulla produttività aziendale, ricordano gli specialisti di Stampaindigitale.

 

E’ possibile pensare ad un futuro senza stampa?

 

Per ora ancora no! Questo perchè dematerializzazione e digitalizzazione sono due elementi cardine dell’azienda 2.0, più possibilistico è invece il pensiero di chi crede in uno scenario “ibrido”, in cui conviveranno archivi completamente digitali insieme ai “cugini” faldoni contenenti documenti, gli stessi che oggi occupano spazio all’interno di molti uffici.

 

Cosa significa stampare in modalità green?

Stampare in modalità green significa stampare solamente ciò che è realmente necessario, questa è la modalità “green” che porta benefici per l’ambiente, in quanto stampa “ecosostenibile” ma permette anche un utilizzo intelligente ed efficiente di consumabili. Sull’argomento si è espresso l’esperto Luca Motta, PPS Printing Category Director in HP Italia, secondo cui “la stampa dei documenti continua ad essere un’attività importante nella gestione del business aziendale e nell’operatività di tutti i giorni. Le presentazioni per i clienti o i documenti che devono soddisfare normative e regolamentazioni non potranno, ancora per molto, essere completamente sostituite dal digitale. Per questo – dice ancora Motta – è fondamentare lavorare sull’efficienza dei processi di stampa e migliorare il loro impatto ambientale, con soluzioni che riducano al massimo i consumi”.

 

La stampa del futuro sarà nanografica?

Se in futuro si potrà certamente parlare di stampa digitale green ma non al 100%, si potrà forse anche allora parlare di stampa nanografica, tecnologia creata dall’israeliano Benny Landa, che consiste in una nanotecnologia applicata alla stampa, ovvero un processo che si basa sulla manipolazione della materia su scala atomo-molecolare. La nuova modalità usa l’inchiostro NanoInk™, uno speciale inchiostro a base acquosa per la stampa su supporti patinati, non patinati, imballaggi flessibili

e film per packaging. Il NanoInk è costituito da nanopigmenti, particelle di pigmenti grandi solo decine di nanometri in grado di assorbire la luce, permettendo di ottenere come risultato dei colori eccezionalmente brillanti e una elevatissima qualità d’immagine. Sempre secondo fonti attendibili, da Landa proviene anche la tecnologia Nano-Metallography, un metodo di nanotecnologia destinato al settore della stampa metallizzata, il cui nuovo processo di metallizzazione, risulta più semplice e più rapido, permettendo così di snellire la produzione delle stampe metallizzate e dimezzandone i costi. La metodologia appare vincente anche sul fronte ambientale, poiché a rifiuti zero. Per ora la nanografia è disponibile solo per grandi formati. Il prossimo passo sarà di adattarla anche ai piccoli formati.

La stampa del futuro è a base di acqua?

La stampa a base di acqua, ripete Stampaindigitale, fa parte del sistema di stampa eco-friendly e gli inchiostri a base acquosa sono fortemente legati a settori come l’industria del packaging che produce imballaggi alimentari.